Dopo i Bushismi, i Putinismi, le Veltronate e l’ultima (per il momento) di Sarkozy, da cecchini diligenti quali siamo, non possiamo non prendere di mira uno dei democratici americani candidati alla presidenza, anche perché mirare al candidato repubblicano McCain sarebbe troppo facile. E quando le cose sono troppo facili o noiose, si cercano dei motivi per non farle.
Quindi vi proponiamo la Encyclopedia Baracktannica, courtesy of Slate, che raccoglie tutte le parole coniate dai giornalisti a proposito di Obama. Questa volta vi offriamo un formato high-tech, perché si tratta di un widget da aggiungere alla vostra pagina iGoogle tailor-made. Che avete tutti, giusto?
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Taccuino di traduzione 2.0 
Ma sì, sfoghiamoco così. Sarà un caso che, non appena si è fatta certezza la vittoria del nero Obama alle primarie democratiche americana, al punto da indurre lo staff della signora Rodham Clinton a suggerirle di abbandonare, il giovane McCain sia balzato in testa ai sondaggi per la corsa alla presidenza? Qualcuno è arrivato addirittura ad avanzare l’ipotesi che, in quanto nato a Panama, non possa concorrere.
Io mi sono convinto che un presidente americano nero non lo avremo mai e che l’Italia possa essere una sorta di laboratorio politico se di là dall’Atlantico si comincia a prendere esempio la nostra gerontocrazia, se anche i francesi eleggono a guidarli una macchietta da avanspettacolo e, a gidicare dai sondaggi, perfino gli spagnoli sono pronti a buttare a mare Zapatero per affidarsi di nuovo a quelli che hanno sostenuto, non solo permesso, sessant’anni di oscurantismo franchista e che da noi contestano il candidato in minoranza per non sostenere quello in maggioranza.